Sono chiamate Blue Zone, identificano le parti del mondo in cui è possibile vivere felici e a lungo
e ne esistono davvero poche: l’isoletta greca Icaria e la giapponese Okinawa, la penisola di Nicoya in Costarica e la comunità a Loma Linda in California,
ma soprattutto la nostra Sardegna.
In questa splendida isola al centro del mediterraneo, ci sono angoli magici dove gli abitanti arrivano e spesso superano agilmente
il traguardo dei 100 anni.
Sarà l’aria di mare e montagna, la combinazione favorevole del clima,
la struttura sociale tradizionale, ma vari studi sostengono che la longevità del popolo sardo possa di sicuro essere riconducibile
oltre che ad un adegato stile di vita, all’alimentazione basata principalmente sulla dieta sardo-mediterranea.
In Sardegna la vita ha più gusto
Ed è proprio in un viaggio alla scoperta dei nostri sapori che vogliamo accompagnarvi, per farvi conoscere i preziosi cibi della nostra tradizione...
bocconcini di pecorino fritti
I bocconcini di pecorino fritti sono delle deliziose palline di formaggio pecorino,
dorate e croccanti all'esterno grazie alla frittura, e morbide e filanti all'interno.
Questi bocconcini vengono serviti su un letto cremoso di pecorino, che arricchisce il piatto di un’intensa nota casearia.
Il tutto è completato da croccanti chips di guanciale, che aggiungono una piacevole nota sapida
e una consistenza croccante che contrasta perfettamente con la cremosità del formaggio.
Una combinazione di sapori e consistenze perfetta per gli amanti del formaggio e dei gusti decisi
INGREDIENTI:
• 100 gr. pecorino giovane
• 40 gr. albume d’uovo
• 1 gr. zafferano in polvere
• 700 ml olio di arachidi
• 300 gr. ricotta
• 60 ml panna fresca o latte intero
• 80 gr. guanciale tagliato finemente
• sale e pepe bianco q.b.
PREPARAZIONE:
Unire albume e zafferano ed emulsionarli.
Aggiungere l’emulsione al pecorino e lavorare il composto ottenendo una densità strutturata e corposa.
Formare dei bocconcini da 20/25 gr cadauno (calcolarne 3 per persona) e far riposare in frigo almeno 30 minuti.
Friggere a 155/160° per 90 secondi fino a doratura. Montare la ricotta con la panna e/o il latte, sale pepe per ottenere una crema morbida e liscia.
Inserire la crema in un sachetto da pasticceria senza bocchetta.
Affettare finemente il guanciale e piastrarlo fino a che diventi croccante.
In un piatto piano con il sacchetto fare alcuni bottoni di crema di ricotta.
Posizionare i bocconcini sulla crema e fare un bottone anche sopra i bocconcini.
Posizionare la chips di guanciale sul bottone di crema e servire
culurgiones croccanti
I "Culurgiones croccanti" sono una rivisitazione creativa di un classico della cucina sarda.
La preparazione parte dai culurgiones, tipici ravioli sardi a forma di mezzaluna, generalmente farciti con un impasto di patate, pecorino e menta.
In questa versione, i culurgiones vengono fritti fino a raggiungere una consistenza dorata e croccante,
che aggiunge una nota di croccantezza e un sapore leggermente tostato.
I culurgiones croccanti vengono poi adagiati su un letto vellutato di crema di pecorino,
che conferisce al piatto una profondità saporita e un contrasto di consistenze tra la croccantezza dell'involucro e la cremosità del formaggio.
La decorazione è arricchita da ciuffi di crema di pecorino che aggiungono ulteriore morbidezza e intensità al sapore.
Infine, il tutto è completato da chips di guanciale croccante, che donano una nota sapida e un aroma affumicato,
esaltando i sapori del piatto e aggiungendo un elemento visivamente accattivante.
Questo piatto è un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, capace di stupire per la sua combinazione di sapori e consistenze.
INGREDIENTI:
• 12 pz. Culurgiones
• acqua q.b.
• olio di arachidi q.b. (per la frittura)
• 200 gr pecorino fresco grattugiato
• 100 ml latte intero
• 100 ml panna fresca liquida
• 120 gr guanciale
• 1 gr zafferano in polvere
PREPARAZIONE:
Sbollentare i culurgiones per 3 minuti, poi scolarli ed asciugarli
Friggerli a 160° fino a renderli dorati. Affettare finemente il guanciale,
piastrarlo dolcemente e successivamente asciugarlo.
Preparare la crema allo zafferano:
Sobbollire il latte con la panna, successivamente unire lo zafferano e miscelare
Togliere dal fuoco, unire alla crema allo zafferano il pecorino e frullare con un mixer
Inserire la miscela in un sacchetto da pasticceria senza bocchetta
In un piatto piano, con il sacchetto da pasticceria creare 3 bottoni di crema allo zafferano e pecorino.
Sul bottone di crema posizionare il culurgione fritto
Creare un piccolo bottone di crema sopra i culurgiones e posizionare all’estremità la chips di guanciale
Guarnire a piacere con piccoli fiori edibili
fregola al nero di seppia con frutti di mare
La fregola ai frutti di mare è una ricetta classicamente sarda;
La fregola o fregula è una pasta secca molto simile al couscous
fatta prevalentemente a Cagliari, a Oristano e nel Campidano.
La semola di grano duro viene lavorata a mano per sfregamento fino ad ottenere delle piccole sfere irregolari;
il sapore è caratteristico e dovuto alla naturale essiccazione e tostatura della pasta.
In questa ricetta in particolare viene utilizzata la fregola al nero di seppia.
INGREDIENTI:
• 360 gr. di fregola sarda tostata al nero di seppia
• 200 gr. di cozze, 50 gr. di vongole, 100 gr. di seppie, 50 gr. di code di gambero
1 bicchiere di vino bianco Vermentino di Sardegna
• aglio, prezzemolo, sakura
• crema di formaggio
• olio extravergine d’oliva di Sardegna
• Per il brodo di pesce: acqua, cipolla, carota, sedano e pesce misto pulito
• Bottarga di muggine Q.B.
PREPARAZIONE:
Preparare un brodo di pesce : pulire le cipolle e le carote e mettere le verdure in acqua tiepida.
Unire il pesce precedentemente pulito. Coprire e portare ad ebollizione.
Dopo circa 10 minuti, schiumare e lasciare bollire per altri 20 minuti.
Filtrare con un colino a maglia sottile. Predisporre in pentola l'olio, lo scalogno e l'aglio tritato.
Aggiungere la fregola e far rosolare il tutto.
Sfumare con il Vermentino e successivamente aggiungere il brodo di pesce.
Aggiungere in sequenza: le seppie, i gamberi, le cozze e le vongole. Continuare a mescolare.
Impiattare e aggiungere delle gocce di crema di formaggio, bottarga di muggine grattugiata
e decorare il piatto con cozze, tartare di gamberi, prezzemolo e sakura.
malloreddus ai 4 formaggi
e guanciale croccante
I malloreddus ai quattro formaggi sono una ricca e saporita variante di questo piatto tradizionale sardo.
Gli gnocchetti sardi vengono conditi con una crema densa e avvolgente composta da pecorino, caprino,
formaggio erborinato e pecorino morbido allo zafferano.
Ogni formaggio apporta un sapore unico: il pecorino dona un gusto intenso e deciso, il caprino aggiunge una nota leggermente acidula,
l'erborinato contribuisce con il suo carattere pungente e aromatico,
mentre il guanciale croccante posizionato in cima al piatto, regala un tocco di sapidità e una consistenza irresistibile
che contrasta con la cremosità del condimento. Un piatto ricco di contrasti e perfetto per chi ama i sapori forti e tradizionali.
INGREDIENTI
• 500 gr. malloreddus
• 50 gr. pecorino stagionato
• 50 gr. pecorino morbido allo zafferano
• 50 gr. formaggio caprino
• 50 gr. formaggio erborinato
• 50 ml latte intero
• 1 noce di burro
• 20 gr. guanciale croccante
• sale Q.B.
PREPARAZIONE:
Tagliare tutti i formaggi a cubetti, in un pentolino sciogliere una noce di burro con il latte,
a fuoco basso, mescolando continuamente con una frusta manuale.
Sciogliere uniformemente i formaggi a fiamma bassa tutti assieme a fiamma bassa.
Aggiungere un pizzico di sale e pepe. Quando il composto sarà cremoso e vellutato, togliere dal fuoco.
Affettare finemente il guanciale e renderlo croccante in forno.
In una pentola portare l’acqua ad ebollizione, salare, mettere in cottura i malloreddus per 10 minuti.
Scolare e risottare per 5 minuti la pasta nella crema di formaggio precedentemente preparata.
Impiattare con guanciale croccante e cialde di pecorino.
gnocchetti sardi al ragù di agnello
e pecorino Fiore Sardo DOP
Una specialità che racchiude i sapori autentici della Sardegna.
Gli gnocchetti sardi (noti anche come "malloreddus") sono piccole paste a forma di conchiglia, perfette per raccogliere il condimento.
Il sugo di ragù di agnello è preparato con carne d’agnello morbida e succosa, cotta lentamente con pomodoro,
cipolla, carota e sedano, e arricchita con erbe aromatiche come il rosmarino e il mirto, per un gusto profondo e deciso.
A completare il piatto, vengono aggiunte cialde di pecorino Fiore Sardo DOP, formaggio sardo a pasta dura dal sapore intenso e leggermente affumicato.
Le cialde croccanti, ottenute sciogliendo il pecorino e lasciandolo solidificare, donano una nota di contrasto nella consistenza e un tocco sapido che esalta il ragù.
Questo piatto è un viaggio nei profumi e nei sapori della cucina tradizionale sarda, ricco e genuino.
INGREDIENTI:
• 500 gr. gnocchetti sardi
• 300 gr. agnello
• cipolla, scalogno
• aglio
• sedano, carota
• 500 gr. salsa pomodoro
• basilico
• vino bianco Vermentino e rosso Cannonau
• olio extravergine di oliva di Sardegna
• cialde di pecorino Fiore Sardo DOP
• sale Q.B.
PREPARAZIONE:
Marinare l'agnello, tagliato a pezzi, per 24 ore con vino bianco (Vermentino di Sardegna) e rosso (Cannonau di Sardegna),
carote, cipolle e sedano tagliati a pezzetti.
Dopo la marinatura, colare bene e tagliare l’agnello in piccoli pezzettini (tutto a coltello).
Preparare un condimento con olio, cipolla e scalogno tritati, salsa di pomodoro e basilico.
Aggiungere l'agnello e lasciare in cottura per 20 minuti. Aggiungere sale quanto basta.
Far bollire l'acqua, aggiungere il sale e mettere in cottura gli gnocchetti per 5 minuti.
Scolare e mantecare per 10 minuti la pasta nel sugo precedentemente preparato.
Impiattare con delle cialde di pecorino Fiore Sardo DOP.
trancio di porcetto sardo
a lenta cottura con patate
Il Porcetto arrosto è un piatto simbolo della tradizione culinaria sarda.
Il porcetto (o maialino da latte) è cotto lentamente per diverse ore, solitamente al forno o allo spiedo, per rendere la carne morbida e succulenta,
mentre la pelle (cotenna) diventa croccante e dorata. La lenta cottura permette alla carne di assorbire i sapori delle erbe aromatiche tipiche come mirto e rosmarino, usate per insaporire.
A contorno si aggiungono patate novelle arrosto o cotte insieme al porcetto, che assorbono i suoi succhi e ne esaltano il sapore.
Le patate diventano così morbide all’interno e dorate all’esterno, creando un perfetto equilibrio tra sapori e consistenze.
Questo piatto celebra l’autenticità della cucina sarda, con la semplicità degli ingredienti e una preparazione che ne esalta le qualità naturali.
INGREDIENTI :
• 700 gr. pancia di porcetto
• 50 gr. crema di pecorino
• 500 gr. sedano, carote, cipolla
• 400 gr. patate novelle
• sale al mirto Q.B.
• vino rosso Cannonau Q.B.
• sale e pepe Q.B.
• spezie di Sardegna Q.B.
• 20 gr. maizena
• 1 spicchio aglio
• olio extravergine di oliva di Sardegna
PREPARAZIONE
Mettere a marinare la pancia del porcetto in un recipiente con vino Cannonau, sedano, carote e cipolla per 2 ore con sottovuoto.
Lavare le patate e metterle intere al forno, con olio, aglio tritato e spezie per circa 20 minuti.
Mettere in cottura al forno il trancio del porcetto dopo averlo inciso a quadrati per 7 ore a 100°.
A fine cottura togliere il porcetto dal sottovuoto e mettere in teglia in forno a 200° per 30 minuti.
Preparare la riduzione di Cannonau frullando una parte delle verdure marinate con la maizena.
Impiattare il porcetto con la riduzione, la crema di pecorino e le patate.
agnello sardo IGP con patate novelle,
cardi e riduzione al Vermentino
L’agnello sardo IGP con patate novelle, cardi e riduzione al Vermentino è un piatto raffinato che esalta le eccellenze gastronomiche della Sardegna.
L’agnello sardo IGP, noto per la sua tenerezza e sapore delicato, viene cotto fino a risultare morbido e succoso,
spesso insaporito con erbe aromatiche come il mirto e il rosmarino.
Le patate novelle arrosto, dal gusto dolce e dalla consistenza cremosa, accompagnano l’agnello creando un perfetto equilibrio.
A completare il piatto, troviamo i cardi, dal sapore leggermente amaro e terroso, che aggiungono una nota di rusticità, e una riduzione al Vermentino.
Questa riduzione, ottenuta dal tipico vino bianco sardo, ha un sapore delicato ma aromatico,
con note fruttate e floreali che arricchiscono e legano tutti gli elementi.
Il risultato è un piatto elegante e bilanciato, che racchiude i profumi e i sapori della terra sarda in ogni boccone.
INGREDIENTI:
• 800 gr. agnello disossato
• 50 gr. cardi sottolio
• cipolla, scalogno, aglio
• 400 gr. patate novelle
• basilico
• sale e pepe Q.B.
• spezie Q.B.
• carote, sedano
• vino bianco Vermentino
• 20 gr. maizena
• olive denocciolate
• olio extravergine di oliva di Sardegna
PREPARAZIONE:
Marinare l'agnello disossato, tagliato a pezzi, per 2 ore, con vino Vermentino di Sardegna,
carote, cipolle, sedano. Colare bene e tagliare a pezzi (tutto a coltello).
Colare l'agnello e mettere a cottura al forno, sottovuoto, a 100°, con tutti gli ingredienti della marinatura, per 6 ore.
A fine cottura togliere dal sottovuoto e mettere in teglia il tutto al forno preriscaldato a 180°,
per 5 minuti a grill o forno intero.
Preparare la riduzione di vermentino frullando una parte di verdure della marinatura con maizena.
Passare il tutto con il cornetto cinese.
Lavare le patate, tagliarle a pezzi e metterle al forno a 180°, con olio, aglio e spezie per circa 20 minuti.
Impiattare l'agnello con una base di riduzione di vermentino, con i cardi sott'olio, olive denocciolate e con le patate.
Aggiungere un rametto di mirto o altra decorazione.
panada al ragù di melanzane viola
e guanciale alla brace
Questo piatto consiste in una gustosa panada (tortino di pasta violata preparata con semola e strutto
ripiena di carne di suino sardo), che viene fritta per ottenere una crosta croccante e dorata.
L'interno, saporito e succoso, si abbina perfettamente con l’accompagnamento esterno: un ragù di melanzana viola,
dal sapore morbido e leggermente dolce, e pezzetti di guanciale alla brace, che aggiungono una nota affumicata e intensa.
Il contrasto tra la croccantezza della panadina fritta e la cremosità del ragù, arricchito dalla sapidità del guanciale,
rende il piatto gustoso e ben bilanciato.
INGREDIENTI:
• 4 pezzi Panade di carne
(tortino di pasta violata preparata con semola e strutto
ripiena di carne di suino sardo)
• 4 melanzane viola lunghe
• 60 gr menta
• 60 gr basilico
• 20 gr peperoncino
• 600 gr pomodoro a grappolo
• 200 gr polpa di pomodoro
• 120 ml olio extravergine di oliva
• 200 ml olio di arachidi
• 160 gr guanciale
• 1 spicchio d’aglio
• 60 gr prezzemolo
• 160 ml acqua frizzante
• sale e pepe bianco q.b.
PREPARAZIONE:
Friggere la panada da gelo a 160° fino a doratura
In un pentolino mettere sale e un goccio d’olio, riempire di acqua frizzante e portare a bollore.
Inserire il pomodoro precedentemente inciso a croce e fatto cuocere per 1 massimo 2 minuti, dopodiche’ togliere la pelle e tagliare a spicchi.
Lavare, asciugare e tagliare a bronuase la melanzana e friggerla a doratura a 160°
In una pentola mettere sale, olio, aglio (in camicia) e peperoncino.
A fuoco medio aggiungere il pomodoro concassé, la polpa di pomodoro, basilico, prezzemolo e acqua frizzante.
Aumentare il fuoco e dopo 5/7 minuti aggiungere la melanzana e ridurre il fuoco. Cuocere per 2 minuti e spegnere.
Aggiungere basilico e menta.
Alla brace se possibile (o in padella rovente) mettere il trancio di guanciale e rosolare bene in entrambi i lati,
aggiungere un goccio d’acqua e togliere dal fuoco.
In un piatto posizionare il ragu’ di melanzana, posizionare sul ragù la panada e sopra al centro il guanciale,
continuare sopra con il ragu’ e pezzettini di basilico e menta
in questa versione consiste in una panadina ripiena di carne di suino, che viene fritta per ottenere una crosta croccante e dorata.
L'interno, saporito e succoso, si abbina perfettamente con l’accompagnamento esterno: un ragù di melanzana viola,
dal sapore morbido e leggermente dolce, e pezzetti di guanciale alla brace, che aggiungono una nota affumicata e intensa.
Il contrasto tra la croccantezza della panadina fritta e la cremosità del ragù, arricchito dalla sapidità del guanciale,
rende il piatto gustoso e ben bilanciato.
panada di verdure alla bottarga
con pesto mediterraneo
La Panada di verdure alla bottarga è una reinterpretazione della tradizionale panada sarda,
con un ripieno di verdure (carciofi e patate) e un tocco raffinato di bottarga.
La panada viene fritta, creando una crosta croccante e dorata che racchiude un ripieno saporito di verdure.
Il piatto è accompagnato da un pesto mediterraneo,
e arricchito con bottarga grattugiata, che conferisce al pesto un sapore marino deciso.
Questo pesto viene utilizzato sia come base nel piatto,
sia per nappare la panada, che viene infine guarnita con petali sottilissimi di bottarga, che aggiungono un tocco elegante e saporito.
Il contrasto tra la croccantezza della panada, la cremosità del pesto e il sapore intenso della bottarga
rende il piatto equilibrato e ricco di sapori mediterranei.
INGREDIENTI:
• 4 pz di Panade di verdure
(tortino di pasta violata preparata con semola e struttoripiena di patate e carciofi)
• 80 gr bottarga grattugiata
• 60 gr petali di bottarga
• 120 gr prezzemolo
• 120 gr di rucola
• 40 gr basilico
• 40 gr timo limone
• 160 ml olio extravergine di oliva
• 300 ml olio di arachidi
• 60 gr mandorle di Sardegna
• 200 gr cipolla bianca
• 120 ml panna fresca
• succo di 1 limone
• 100 ml acqua frizzante
• sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE:
Friggere la panada da gelo a 160° fino a doratura
Per il pesto mediterraneo:
In un padellino inserire la cipolla tagliata in piccoli pezzi e la panna e far sobbollire.
Inserire dentro un mixer il prezzemolo intero, la rucola, il sale, il pepe, il timo, il basilico, le mandorle,
l’olio d’oliva e di arachidi, l’acqua frizzante, il succo di limone e frullare.
Aggiungere la bottarga grattuggiata e frullare di nuovo.
Affettare la bottarga a petali sottilissimi
Prendere un piatto piano, fare degli schizzi di pesto mediterraneo e posizionare sopra la panada.
Nappare la panada con il pesto e i petali di bottarga.
semifreddo al pecorino
e frutti di bosco
Il semifreddo al pecorino e frutti di bosco è un dessert originale e raffinato,
che unisce il sapore intenso del pecorino alla dolcezza dei frutti di bosco.
Alla base del dolce c’è un morbido bisquit, preparato con uova, farina, zucchero,
burro, e aromatizzato con scorza di arancia e limone, che dona freschezza e un leggero aroma agrumato.
La parte cremosa del semifreddo è realizzata amalgamando la crema di pecorino con gelatina,
zucchero e ulteriori scorze di limone e arancia, per ottenere una consistenza setosa e un equilibrio
tra il sapore deciso del formaggio e le note fresche degli agrumi.
Il dolce viene servito con una purea di frutti di bosco, che aggiunge un tocco di acidità e vivacità,
contrastando con la ricchezza del pecorino e bilanciando i sapori.
Il risultato è un semifreddo sorprendente e ben bilanciato,
ideale per chi cerca un dessert sofisticato e dai sapori mediterranei.
INGREDIENTI:
• 450 gr crema di pecorino
• 100 gr panna da pasticceria
• 50 gr zucchero
• 1 uovo
• 4 gr gelatina
• arancia e limone q.b.
• purea di frutti di bosco
PER IL BISCUIT:
• 2 uova
• 300 gr farina
• 200 gr burro
• 80 gr zucchero
• arancia e limone q.b.
PREPARAZIONE:
Preparare il biscuit amalgamando uova, farina, zucchero,
il burro e la scorza grattuggiata del limone e dell’arancia.
Farlo riposare per 30 minuti in frigorifero. Stendere il preparato e infornarlo per 50 minuti a 170°.
A cottura ultimata, sbriciolarlo, aggiungere il burro fuso, amalgamare il tutto e far riposare per circa un'ora.
Nel frattempo aggiungere alla crema di pecorino la gelatina, lo zucchero e il limone e l’arancia grattuggiate.
Amalgamare il tutto e far riposare in frigorifero per 30 minuti.
Con l'aiuto di un coppapasta fare la base del biscuit alta circa 1 cm,
posizionare sopra la crema di pecorino e riporre in frigorifero.
Servire il semifreddo con una purea di frutti di bosco.
fregola ai frutti di mare
La fregola ai frutti di mare è una ricetta classicamente sarda; la fregola o fregula è una pasta secca molto simile al couscous
fatta prevalentemente a Cagliari, a Oristano e nel Campidano.
La semola di grano duro viene lavorata a mano per sfregamento fino ad ottenere delle piccole sfere irregolari;
il sapore è caratteristico e dovuto alla naturale essiccazione e tostatura della pasta.
INGREDIENTI per 4 persone:
• 250 gr. di fregola sarda
• 1 kg. di frutti di mare (cozze, vongole, fasolari)
• 10/12 pomodorini (ciliegini o piccadilly)
• 1 bicchiere di brodo vegetale
• 1 spicchio d’aglio
• peperoncino
• prezzemolo tritato
• olio extravergine d’oliva
• sale
PREPARAZIONE:
Mettere le vongole in una ciotola, copritle con acqua salata e lasciarle spurgare per almeno 2 ore. Nel frattempo pulire le cozze.
Mettere sul fuoco due padelle con dentro qualche cucchiaio d’olio e uno spicchio d’aglio ciascuna e versate le vongole in una e le cozze nell’altra.
Coprite entrambe con il coperchio e fate aprire i molluschi. Una volta cotti, sgusciarne più della metà, lasciando gli altri con il guscio. L’acqua di cottura
va filtrata con un colino a maglie fini e messa da parte.
In una pentola mettere 4 cucchiai di olio e il peperoncino; quando l’olio sarà caldo, unitevi i pomodorini tagliati e la fregola.
Sfumate il tutto con un vino bianco e un po’ di acqua di cottura dei molluschi.
Mescolare per bene e lasciare cuocere per un paio di minuti, poi versare nella pentola un pò di brodo vegetale e portare a cottura.
Quando mancheranno più o meno 5 minuti al termine della cottura, mettere nella pentola con la fregola anche i molluschi sgusciati.
Una volta pronta, insaporire la fregola con il prezzemolo fresco tritato e disporre sopra ciascun piatto le cozze e le vongole con il guscio.
pane frattau
Il pane frattau è uno dei piatti poveri tipici della cucina tradizionale Sarda.
L’ingrediente principale di questo piatto è il pane carasau, un pane sottilissimo e croccante diffuso in tutta l’isola.
I pezzi di pane vengono semplicemente bagnati nel brodo e conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato,
creando degli strati e, in cima, viene completato con un uovo in camicia che arricchisce il gusto genuino e intenso di questa ricetta.
INGREDIENTI per 4 persone:
• 12 fogli di pane carasau
• 4 uova
• 500 g passata fatta con pomodorini del Campidano
• 1/2 cipolla
• 30 g di Olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP
• 10 gr. aceto di vino bianco
• brodo di carne q.b.
• Pecorino Sardo DOP grattugiato q.b.
• sale q.b.
PREPARAZIONE:
Spezzate in 3-4 parti ogni foglio di pane carasau.
Sbucciate e tritate la cipolla, fatela dorare nell’olio, sfumate con il vino bianco e fate evaporare.
Unite la passata di pomodoro, salate e cuocete per circa 20 minuti.
Preparate le uova in camicia versando in un tegame capiente dell'acqua, accendete il fuoco moderato, unite l'aceto e un pizzico di sale
e quando l'acqua inizia a bollire abbassate la fiamma.
Con una frusta mescolate sempre nello stesso verso per creare un vortice.
Rompete un uovo alla volta in una piccola ciotolina e versatelo delicatamente al centro del vortice.
Lasciate cuocere l’uovo per 2 minuti e poi scolatelo con l'aiuto di una schiumarola.
Bagnate i pezzi di pane carasau nel brodo caldo e ricomponete i fogli nel piatto.
Condite il pane con qualche cucchiaiata di sugo e spolverizzate con il pecorino. Continuate allo stesso modo con gli altri due fogli di pane
e terminate con uno strato di sugo e pecorino al centro del quale posizionerete l’uovo in camicia.
malloreddus alla campidanese
Una ricetta originaria della regione del Campidano - la più vasta pianura della Sardegna -
ma ormai diffusa in tutta l’isola: gli gnocchetti sardi (malloreddus), fatti con semola di grano duro e acqua, sono conditi con un sugo
di pomodoro arricchito con salsiccia e con pecorino sardo ed hanno un gusto caratteristico e deciso.
INGREDIENTI per 4 persone:
• 400 g di malloreddus
• 300 g di salsiccia
• 200 g di Pecorino Sardo fresco
• 300 g di passata fatta con pomodorini del Campidano
• 1/2 cipolla
• 30 g di Olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP
• sale q.b.
• un pizzico di Zafferano di SARDEGNA DOP
PREPARAZIONE:
Sbucciate e tritate finemente la cipolla quindi lasciatela appassire lentamente in un tegame insieme all’olio.
Nel frattempo spellate la la salsiccia, sbriciolatela grossolanamente con le mani e unitela al soffritto di cipolla.
Fatela rosolare per 15 minuti a fuoco vivace, mescolando spesso e poi unite la salsa di pomodoro e un pizzico di zafferano.
Mescolate nuovamente e coprite con un coperchio, lasciando cuocere per circa un'ora e regolate di sale.
Quando il sugo sarà pronto, cuocete i malloreddus in abbondante acqua bollente salata. Grattugiate il pecorino in una ciotola e aggiungete un mestolo di acqua
di cottura della pasta, frullate con un minipimer fino ad ottenere una crema liscia.
Scolate i malloreddus e uniteli al sugo di salsiccia direttamente in padella, mescolate e in ultimo unite la crema di pecorino.
Mantecate bene e servite i malloreddus ancora caldi.
agnello con carciofi
Un piatto della nonna che ha bisogno di una cottura lenta e paziente. Il gusto della carne di agnello viene esaltato dai carciofi spinosi sardi.
INGREDIENTI per 4 persone:
• 600 g di carne di Agnello di Sardegna IGP tagliato a pezzettoni
• 7 Carciofi spinosi di Sardegna DOP
• 2 spicchi d’aglio
• 40 g di olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP
• prezzemolo q.b.
• sale q.b.
PREPARAZIONE
In un tegame capiente, fate scaldare qualche cucchiaiata di olio extravergine d'oliva e soffriggete l'aglio a fuoco vivo.
Dopo averlo fatto imbiondire eliminatelo e aggiungete i pezzettoni di agnello.
Salate e rigirate il tutto, in modo che la carne si colori un po'. Proseguite la cottura a fuoco basso e coprite con il coperchio.
Nel frattempo che la carne cuoce, pulite i carciofi, eliminando le foglie più dure e le punte, e tagliate ogni testa a fette grosse.
Aggiungeteli alla carne, insieme a poco prezzemolo fresco tritato e ad altro sale q.b., quando questa sarà già a buon punto con la cottura
(vedrete la carne cominciare a distaccarsi dall'osso), e cioè dopo almeno 25 minuti.
Proseguite con la cottura per altri 15-20 minuti, finchè anche i carciofi saranno cotti.
ghisatu di bue rosso del montiferru
Una prelibatezza della nostra terra per chi ama la carne con un nome di origine catalana (guisado).
La versione isolana di questo spezzatino, aromatico e saporito, vede protagonista, oltre alla delicata carne allevata nel Montiferru,
il vino cannanau utilizzato per sfumare durante la cottura, ma ideale anche da utilizzare per la marinatura, che dona alla carne
morbidezza e ne esalta i sapori.
INGREDIENTI per 4 persone:
• 1 kg di carne di bue rosso del Montiferru
• 1 spicchio d’aglio
• 1 carota e 1 cipolla
• 50 g di olio Extravergine di Oliva di Sardegna
• 500 gr di pomodori del Campidano spellati e privati dei semi
• 1/2 bicchiere di vino Cannonau di Sardegna DOC
• prezzemolo q.b.
• sale e pepe q.b.
PREPARAZIONE:
Tagliate la polpa di bue rosso a pezzetti grossi, fatela soffriggere in olio di oliva con un trito di cipolle, carota e aglio sardo.
Sfumate con mezzo bicchiere di vino rosso, fate cuocere lentamente aggiungendo del brodo di carne.
Fate evaporare il liquido di cottura e unite la polpa di pomodoro. Condite con sale pepe, una foglia di alloro e un rametto di prezzemolo.
Portate a cottura per altri dieci minuti. Con il sugo tradizionalmente si condivano i maccarrones de ferrittu, una pasta fresca fatta attorcigliandola sul ferro da calza.
Oggi gnocchetti sardi o bucatini possono sostituirla.
Su Ghisadu si serve come secondo, accompagnato da un bicchiere di Bovale.
pardulas (ricottelle) con zafferano
Tra i dolci sardi più diffusi ed amati ci sono sicuramente le pardulas di ricotta, dette anche pardule.
Si tratta di deliziosi dolcetti a base di ricotta di pecora, scorza di limone e zafferano con un guscio croccante di pasta.
Solitamente vengono preparati nel periodo pasquale ma nulla vieta di concederseli in ogni periodo dell’anno.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
• 100 g di farina di semola di grano duro
• 100 g di farina 00 •
100 ml di acqua
• 1 cucchiaino di strutto
• 1 pizzico di sale
• 250 g di ricotta di pecora
• 1 tuorlo d’uovo
• 6 cucchiai di zucchero al velo
• 50 g di farina 00
• scorza di 1 limone
• miele (facoltativo)
• 1/2 bustina di Zafferano di Sardegna DOP
PREPARAZIONE:
Ponete dalla sera prima la ricotta a sgocciolare. mescolate le due farinne e un pizzico di sale.
Dividete il tuorlo dall’albume dell’uovo e versate l’albume sulle farine (conservate il tuorlo per il ripieno). Aggiungete alle farine anche lo strutto e metà dell’acqua tiepida (50 ml).
Cominciate a impastare il tutto con una forchetta aggiungendo l’acqua restante poco alla volta fino ad ottenere un’impasto liscio e uniforme.
Lavoratelo sulla spianatoia e fatelo poi riposare per 20 minuti sotto a un telo. Preparate il ripieno: lavorate il tuorlo con lo zucchero e la scorza di limone.
Aggiungete la ricotta setacciata attraverso un colino oppure passata con lo schiacciapatate, lo zafferano in polvere, un pizzico di sale.
Unite la farina setacciata e lavorate bene il tutto con un cucchiaio.
Stendete ora non troppo finemente la sfoglia servendovi di una macchinetta per la pasta o di un mattarello. Tagliate dei cerchi dal diametro di 8 cm.
Prelevate 2 cucchiaini di ripieno e, arrotolandolo tra i palmi delle mani, formate delle palline.
Riponetele al centro dei dischi di sfoglia e chiudeteli ai bordi punzecchiandoli con la punta delle dita.
Adagiate le pardulas su una teglia. Scaldate il forno a 160° C. Infornate i dolcetti a forno caldo e cuoceteli per almeno 30 minuti.