Ricerca
CATALOGO COMPLETO
    Menu Close
    Mostra tutti gli articoli

    RICETTE DI SARDEGNA

    RICETTE DI SARDEGNA

     

     

     

    Sono chiamate Blue Zone, identificano le parti del mondo in cui è possibile vivere felici e a lungo

    e ne esistono davvero poche: l’isoletta greca Icaria e la giapponese Okinawa, la penisola di Nicoya in Costarica e la comunità a Loma Linda in California,

    ma soprattutto la nostra Sardegna.

     

    In questa splendida isola al centro del mediterraneo, ci sono angoli magici dove gli abitanti arrivano e spesso superano agilmente

    il traguardo dei 100 anni.

    Sarà l’aria di mare e montagna, la combinazione favorevole del clima,

    la struttura sociale tradizionale, ma vari studi sostengono che la longevità del popolo sardo possa di sicuro essere riconducibile

    oltre che ad un adegato stile di vita, all’alimentazione basata principalmente sulla dieta sardo-mediterranea.

     

    In Sardegna la vita ha più gusto

     

    Ed è proprio in un viaggio alla scoperta dei nostri sapori che vogliamo accompagnarvi, per farvi conoscere i preziosi cibi della nostra tradizione...

     

     

     

    fregola ai frutti di mare 

     

    "

     

    La fregola ai frutti di mare è una ricetta classicamente sarda; la fregola o fregula è una pasta secca molto simile al couscous

    fatta prevalentemente a Cagliari, a Oristano e nel Campidano.

    La semola di grano duro viene lavorata a mano per sfregamento fino ad ottenere delle piccole sfere irregolari;

    il sapore è caratteristico e dovuto alla naturale essiccazione e tostatura della pasta.

     

    INGREDIENTI per 4 persone:

     

    • 250 gr. di fregola sarda

    • 1 kg. di frutti di mare (cozze, vongole, fasolari)

    • 10/12 pomodorini (ciliegini o piccadilly)

    • 1 bicchiere di brodo vegetale

    • 1 spicchio d’aglio

    • peperoncino

    • prezzemolo tritato

    • olio extravergine d’oliva

    • sale

     

    PREPARAZIONE:

    Mettere le vongole in una ciotola, copritle con acqua salata e lasciarle spurgare per almeno 2 ore. Nel frattempo pulire le cozze.

    Mettere sul fuoco due padelle con dentro qualche cucchiaio d’olio e uno spicchio d’aglio ciascuna e versate le vongole in una e le cozze nell’altra.

    Coprite entrambe con il coperchio e fate aprire i molluschi. Una volta cotti, sgusciarne più della metà, lasciando gli altri con il guscio. L’acqua di cottura

    va filtrata con un colino a maglie fini e messa da parte.

    In una pentola mettere 4 cucchiai di olio e il peperoncino; quando l’olio sarà caldo, unitevi i pomodorini tagliati e la fregola.

    Sfumate il tutto con un vino bianco e un po’ di acqua di cottura dei molluschi.

    Mescolare per bene e lasciare cuocere per un paio di minuti, poi versare nella pentola un pò di brodo vegetale e portare a cottura.

    Quando mancheranno più o meno 5 minuti al termine della cottura, mettere nella pentola con la fregola anche i molluschi sgusciati.

    Una volta pronta, insaporire la fregola con il prezzemolo fresco tritato e disporre sopra ciascun piatto le cozze e le vongole con il guscio.

     

     

    pane frattau

     

     

    Il pane frattau è uno dei piatti poveri tipici della cucina tradizionale Sarda.

    L’ingrediente principale di questo piatto è il pane carasau, un pane sottilissimo e croccante diffuso in tutta l’isola.

    I pezzi di pane vengono semplicemente bagnati nel brodo e conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato,

    creando degli strati e, in cima, viene completato con un uovo in camicia che arricchisce il gusto genuino e intenso di questa ricetta.

     

    INGREDIENTI per 4 persone:

    • 12 fogli di pane carasau
    • 4 uova
    • 500 g passata fatta con pomodorini del Campidano
    • 1/2 cipolla
    • 30 g di Olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP

    • 10 gr. aceto di vino bianco
    • brodo di carne q.b.
    • Pecorino Sardo DOP grattugiato q.b.
    • sale q.b.

     

    PREPARAZIONE:

     

    Spezzate in 3-4 parti ogni foglio di pane carasau.

    Sbucciate e tritate la cipolla, fatela dorare nell’olio, sfumate con il vino bianco e fate evaporare.

    Unite la passata di pomodoro, salate e cuocete per circa 20 minuti.

    Preparate le uova in camicia versando in un tegame capiente dell'acqua, accendete il fuoco moderato, unite l'aceto e un pizzico di sale

    e quando l'acqua inizia a bollire abbassate la fiamma.

    Con una frusta mescolate sempre nello stesso verso per creare un vortice.

    Rompete un uovo alla volta in una piccola ciotolina e versatelo delicatamente al centro del vortice.

    Lasciate cuocere l’uovo per 2 minuti e poi scolatelo con l'aiuto di una schiumarola. 

    Bagnate i pezzi di pane carasau nel brodo caldo e ricomponete i fogli nel piatto.

    Condite il pane con qualche cucchiaiata di sugo e spolverizzate con il pecorino. Continuate allo stesso modo con gli altri due fogli di pane

    e terminate con uno strato di sugo e pecorino al centro del quale posizionerete l’uovo in camicia.

     

     "

     

    malloreddus alla campidanese

     

     

    Una ricetta originaria della regione del Campidano - la più vasta pianura della Sardegna -

    ma ormai diffusa in tutta l’isola: gli gnocchetti sardi (malloreddus), fatti con semola di grano duro e acqua, sono conditi con un sugo

    di pomodoro arricchito con salsiccia e con pecorino sardo ed hanno un gusto caratteristico e deciso.

     

     

     INGREDIENTI per 4 persone:

     

    • 400 g di malloreddus

    • 300 g di salsiccia

    • 200 g di Pecorino Sardo fresco

    • 300 g di passata fatta con pomodorini del Campidano

    • 1/2 cipolla

    • 30 g di Olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP

    • sale q.b.

    • un pizzico di Zafferano di SARDEGNA DOP

     

    PREPARAZIONE:

    Sbucciate e tritate finemente la cipolla quindi lasciatela appassire lentamente in un tegame insieme all’olio.

    Nel frattempo spellate la la salsiccia, sbriciolatela grossolanamente con le mani e unitela al soffritto di cipolla.

    Fatela rosolare per 15 minuti a fuoco vivace, mescolando spesso e poi unite la salsa di pomodoro e un pizzico di zafferano.

    Mescolate nuovamente e coprite con un coperchio, lasciando cuocere per circa un'ora e regolate di sale.

    Quando il sugo sarà pronto, cuocete i malloreddus in abbondante acqua bollente salata. Grattugiate il pecorino in una ciotola e aggiungete un mestolo di acqua

    di cottura della pasta,  frullate con un minipimer fino ad ottenere una crema liscia. 

    Scolate i malloreddus e uniteli al sugo di salsiccia direttamente in padella, mescolate e in ultimo unite la crema di pecorino.

    Mantecate bene e servite i malloreddus ancora caldi.

     

     

    agnello con carciofi

     

     

     

    Un piatto della nonna che ha bisogno di una cottura  lenta e paziente. Il gusto della carne di agnello viene esaltato dai carciofi spinosi sardi.

     

    INGREDIENTI per 4 persone:

     

    • 600 g di carne di Agnello di Sardegna IGP tagliato a pezzettoni

    • 7 Carciofi spinosi di Sardegna DOP

    • 2 spicchi d’aglio

    • 40 g di olio Extravergine di Oliva di Sardegna DOP

    • prezzemolo q.b.

    • sale q.b.

     

    PREPARAZIONE

    In un tegame capiente, fate scaldare qualche cucchiaiata di olio extravergine d'oliva e soffriggete l'aglio a fuoco vivo.

    Dopo averlo fatto imbiondire eliminatelo e aggiungete i pezzettoni di agnello.

    Salate e rigirate il tutto, in modo che la carne si colori un po'. Proseguite la cottura a fuoco basso e coprite con il coperchio.

    Nel frattempo che la carne cuoce, pulite i carciofi, eliminando le foglie più dure e le punte, e tagliate ogni testa a fette grosse.

    Aggiungeteli alla carne, insieme a poco prezzemolo fresco tritato e ad altro sale q.b., quando questa sarà già a buon punto con la cottura

    (vedrete la carne cominciare a distaccarsi dall'osso), e cioè dopo almeno 25 minuti.

    Proseguite con la cottura per altri 15-20 minuti, finchè anche i carciofi saranno cotti.

     

    " 

     

    ghisatu di bue rosso del montiferru

     

     

    Una prelibatezza della nostra terra per chi ama la carne con un nome di origine catalana (guisado).

     

    La versione isolana di questo spezzatino, aromatico e saporito, vede protagonista, oltre alla delicata carne allevata nel Montiferru,

     

    il vino cannanau utilizzato per sfumare durante la cottura, ma ideale anche da utilizzare per la marinatura, che dona alla carne

     

    morbidezza e ne esalta i sapori.

     

     

     

    INGREDIENTI per 4 persone:

    • 1 kg di carne di bue rosso del Montiferru

    • 1 spicchio d’aglio

    • 1 carota e 1 cipolla

    • 50 g di olio Extravergine di Oliva di Sardegna

    • 500 gr di pomodori del Campidano spellati e privati dei semi

    • 1/2 bicchiere di vino Cannonau di Sardegna DOC

    • prezzemolo q.b.

    • sale e pepe q.b.

     

    PREPARAZIONE:

    Tagliate la polpa di bue rosso a pezzetti grossi, fatela soffriggere in olio di oliva con un trito di cipolle, carota e aglio sardo.

    Sfumate con mezzo bicchiere di vino rosso, fate cuocere lentamente aggiungendo del brodo di carne.

    Fate evaporare il liquido di cottura e unite la polpa di pomodoro. Condite con sale pepe, una foglia di alloro e un rametto di prezzemolo.

    Portate a cottura per altri dieci minuti. Con il sugo tradizionalmente si condivano i maccarrones de ferrittu, una pasta fresca fatta attorcigliandola sul ferro da calza.

    Oggi gnocchetti sardi o bucatini possono sostituirla.

    Su Ghisadu si serve come secondo, accompagnato da un bicchiere di Bovale.

     

    
 

     

    pardulas (ricottelle) con zafferano 

     

     

    Tra i dolci sardi più diffusi ed amati ci sono sicuramente le pardulas di ricotta, dette anche pardule.

    Si tratta di deliziosi dolcetti a base di ricotta di pecora, scorza di limone e zafferano con un guscio croccante di pasta.

    Solitamente vengono preparati nel periodo pasquale ma nulla vieta di concederseli in ogni periodo dell’anno. 

     

     

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

     

    • 100 g di farina di semola di grano duro

    • 100 g di farina 00 •

    100 ml di acqua

    • 1 cucchiaino di strutto

    • 1 pizzico di sale

    • 250 g di ricotta di pecora

    • 1 tuorlo d’uovo

    • 6 cucchiai di zucchero al velo

    • 50 g di farina 00

    • scorza di 1 limone

    • miele (facoltativo)

    • 1/2 bustina di Zafferano di Sardegna DOP

     

    PREPARAZIONE:

    Ponete dalla sera prima la ricotta a sgocciolare. mescolate le due farinne e un pizzico di sale.

    Dividete il tuorlo dall’albume dell’uovo e versate l’albume sulle farine (conservate il tuorlo per il ripieno). Aggiungete alle farine anche lo strutto e metà dell’acqua tiepida (50 ml).

    Cominciate a impastare il tutto con una forchetta aggiungendo l’acqua restante poco alla volta fino ad ottenere un’impasto liscio e uniforme.

    Lavoratelo sulla spianatoia e fatelo poi riposare per 20 minuti sotto a un telo. Preparate il ripieno: lavorate il tuorlo con lo zucchero e la scorza di limone.

    Aggiungete la ricotta setacciata attraverso un colino oppure passata con lo schiacciapatate, lo zafferano in polvere, un pizzico di sale.

    Unite la farina setacciata e lavorate bene il tutto con un cucchiaio.

    Stendete ora non troppo finemente la sfoglia servendovi di una macchinetta per la pasta o di un mattarello. Tagliate dei cerchi dal diametro di 8 cm.

    Prelevate 2 cucchiaini di ripieno e, arrotolandolo tra i palmi delle mani, formate delle palline.

    Riponetele al centro dei dischi di sfoglia e chiudeteli ai bordi punzecchiandoli con la punta delle dita.

    Adagiate le pardulas su una teglia. Scaldate il forno a 160° C. Infornate i dolcetti a forno caldo e cuoceteli per almeno 30 minuti.

     

    Commenti
    Lascia un commento Close